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Il libro getta uno sguardo nuovo sugli "animali da allevamento",suscita emozioni e pone domande sul nostro rapporto con il mondo naturale. Quali sono le sue radici? Quali modelli ideologici continuano ancor oggi a sostenere una cieca e spietata visione utilitaristica della relazione umana con gli altri animali? L'indifferenza per le sorti delle altre creature ha portato l'uomo occidentale a ignorare,con conseguenze sempre più drammatiche,il fatto che la complessità e la fragilità del mondo in cui viviamo sono il risultato di un'evoluzione di milioni di anni. Per le popolazioni primordiali, tutte le creature, le foreste, le acque e i monti erano una totalità vivente e l'umanità faceva parte di una grande comunità di esseri collegati tra loro. Di qui l'invito ad ascoltare la voce della natura, ad avviarsi per sentieri inesplorati, alla ricerca di narrazioni che sfidino quelle del potere dominante: una nuova mitologia che narri ogni luogo della Terra come una comunità da condividere con gli altri esseri viventi e non come un oggetto inerte da sfruttare. Prefazione di Carla Rocchi.